Teatro

Raffaele Pisu, addio a un grande maestro dall'ironia arguta ed educata

Raffaele Pisu 
Raffaele Pisu 

E’ morto Raffaele Pisu, storico volto dello spettacolo italiano. In una precedente intervista su Teatro.it aveva dichiarato: “Alla mia età si muore davanti a un televisore, spento, perché io non lo accenderei mai; il lavoro tiene vivi, guai a farne a meno".

Il mondo dello spettacolo oggi festeggia i 99 anni di Franca Valeri e contemporaneamente perde Raffaele Pisu, uno dei comici più popolari – nonché conduttore televisivo e radiofonico  - nell'Italia del boom economico degli anni Sessanta. Aveva 94 anni ed era da tempo ricoverato per una malattia. 

Nato a Bologna il 24 maggio 1925 (all'anagrafe, Guerrino), figlio di un Maresciallo dei Carabinieri di origine sarda ed ex-partigiano (durante la guerra venne imprigionato per 15 mesi in un campo di concentramento tedesco), è stato esponente di un’ironia mordace, declinata con stile, che ha ispirato le future generazioni di comici. 

«Boccaccia mia statti zitta»: memorabile Provolino

Decano del doppiaggio italiano, ha esordito in Rai, come interprete di radiodrammi. Nel 56-57 condusse Le canzoni della fortuna (poi diventato Canzonissima) e nel 1961 L'amico del giaguaro, insieme con Gino Bramieri e Marisa Del Frate, trasmissione mitica che segnò l'esordio di un genere brillante, arguto, educatamente allusivo. 

Raffaele Pisu 

In Ma che domenica amici ha debuttato con il pupazzo Provolino, ideato  da Castellano & Pipolo, con la voce di Oreste Lionello. Il risultato? Uno stile satirico irriverente, edulcorato da quel «boccaccia mia statti zitta» che è entrato a far parte del linguaggio comune. Ha presentato numerosi varietà (Senza rete, La domenica è un'altra cosa, Come quando fuori piove) e in seguito Foto di gruppo, con Gianfranco Funari, e Ma che scherziamo?, con Gianni Agus. Dopo un periodo trascorso a Santo Domingo, dal 1989 al 1991 è tornato alla ribalta, conducendo Striscia la notizia, il tg satirico di Canale 5, in coppia con Ezio Greggio.

Con i figli anche al cinema e in teatro

Ha partecipato a 37 pellicole, tra i quali diversi "musicarelli", come Non stuzzicate la zanzara, di Lina Wertmüller. Ma è stato anche tra i protagonisti del celebre Italiani, brava gente, di Giuseppe De Santis (1965); è tornato a recitare al cinema nel 2004 con Le conseguenze dell'amore, di Paolo Sorrentino, mentre la sua ultima apparizione da protagonista è stata nella commedia noir Nobili bugie (2018), accanto a Claudia Cardinale e Giancarlo Giannini, con il figlio Antonio Pisu alla regia e il figlio naturale, Paolo Rossi Pisu come produttore con la Genoma Films

Raffaele Pisu

Negli ultimi anni è tornato sul palcoscenico, prima con Geppy Gleijeses in Delitto perfetto (2007), poi in due “seguiti brillanti”: Chat a due piazze e Se devi dire una bugia, dilla ancora più grossa, recitando insieme con il figlio Antonio, in entrambe le occasioni diretto da Gianluca Guidi.

I figli hanno annunciato che la salma verrà portata a Imola, dove è previsto un ultimo saluto per Raffaele, “grande maestro e talento immenso”.